Il cuore nel Fango (Genova)

Giovedì notte ero a casa mia, nel mio letto e sentivo la pioggia sbattere violenta contro la tapparella. Il rumore del vento era coperto poi dal ticchettio metallico delle gocce sulle sbarre del terrazzo. L’ansia mi ha tenuta sveglia,ma infine la stanchezza del giorno mi ha vinta e al risveglio ancora pioggia,sempre peggio.

In queste situazioni si accendono i televisori e i cellulari vengono controllati spesso,la cronaca delle esondazioni del Bisagno e del rio Carpi le abbiamo seguite da casa.

Io vivo in collina da me l’acqua scende rapida,non ho subito danni,una piccola frana dietro a casa ma nulla che non si possa sistemare tutti insieme.

Venerdì è stata una giornata lunga per Genova e abbiamo sentito tante lacrime scendere insieme alla pioggia e ti viene da piangere anche a te,perché l’empatia è naturale perché tre anni fa avevi la macchina in mezzo ad una strada-fiume nel tentativo di andare a recuperare tua sorella da scuola.

Chiunque mi conosca sa che io Amo la mia città,la fotografo,la visito,ne parlo volentieri e Sabato mi sono accorta che in tanti provano il mio stesso sentimento

Sabato mattina era tutto un po disorganizzato, in autogestione si andava e veniva e il fango aspettava.

I ragazzini sono sempre ragazzini ne ho visti a centinaia con le scarpe e gli stivali nel fango dare una mano senza pretendere riconoscimenti,la foto di rito da mettere sui social era obbligatoria,ma è servita per coinvolgere ed aggregare dei gruppi davvero grandi. Ci siamo trovati io e la mia metà ad organizzare dei ragazzetti di tredici-quattordici anni che mi chiamavano ahimè Signora!

Altra notte e altro regalo. Sempre pioggia,nuove priorità.

Domenica migliore organizzazione,Esercito,Protezione Civile,più servizi per gli Angeli del Fango,io avrei visto bene una donazione di pale da qualche catena di Fai-da-te di Genova, ma vabbè anche con le scope si lavorava bene. Il fango pesa comunque,sia messo agl’ atti!

Quello che lascia senza fiato è che giri l’angolo e vedi mobili, divani accatastati praticamente in mezzo alla strada e immagini la casa da cui provengono,vuota.

Ad un certo punto sei spompato e ti riposi insieme ai ragazzini che ti salutano e ti chiamano Signora,(lo ribadisco ancora)siamo tutti sporchi e passano persone,anziani che guardano con aria stupita tutti quei ragazzini che non lasciano magari il posto sul bus, quegli scalmanati con lo zaino e lo smartphone di tutte le mattine e mi sento COSI’ FIERA!!!

Vorrei concludere così perché sono andata a dormire e ho battuto ogni record 2 secondi netti e un gran sorriso!

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